occhiali google glass

Il turismo del futuro: Google Glass e le città hi-tech

La tecnologia cambia non solo il mondo, ma anche il nostro modo di vederlo e di approcciarci. Muta il modo di vivere nella propria città e anche di viaggiare. Difficilmente il viaggio riesce ad essere uno strappo con la realtà, un modo per allontanarsi da tutto e tutto. Oggi, la tecnologia permette di avere sempre con sé a portata di mano tutta una rete di contatti e consigli. È quel processo cominciato anni fa con la crisi delle agenzie turistiche e il boom del viaggiatore fai da te sempre più incentivati da strumenti e recensioni online. Il viaggio si prepara di fronte al pc, confrontandosi con altri utenti, e poi si parte.

Il passo successivo è stato farsi accompagnare durante le escursioni dai device mobili. Cellulari e tablet permettono di avere tutti i propri contatti a portata di mano e usufruire di pareri, consigli per evitare fregature e pericoli durante i viaggi. Ora ci prepariamo ad andare ancora oltre, mettendo sul naso i Google Glass, un device di tipo wearable, cioè, per tradurre letteralmente, indossabile.

La tendenza, insomma, è quella di portare la tecnologia addosso per assottigliare ancora di più la distanza tra realtà “reale” e virtuale. Indossando gli occhiali ci si approccia a quella che è stata definita realtà aumentata o sovrapposta. In pratica, viaggiando, noi guardiamo coi nostri occhi il mondo, mentre osserviamo, grazie ad un piccolo prisma incastonato nei google glass informazioni aggiuntive, foto, magari una videochat con un amico e altro su uno schermo flottante.

Alcune possibili applicazioni dei Google Glass per il turismo sono state presentate lo scorso marzo a Rimini in occasione di Be-wizard, evento internazionale dedicato al web marketing per i settori Turismo, Business, Advanced. I Glass sono stati presentati e descritti da Emanuela Ceccobelli, di Vidiemme Consulting.

“I glass sono un dispositivo wearable che ha la caratteristica di avere una realtà affiancata o sovrapposta. In pratica chi li indossa mantiene il suo interesse verso la realtà, ma aggiunge, attraverso lo schermo flottante, delle informazioni come testo, video, immagini, che coadiuvano la realtà arricchendola”.

La sensazione dei glass è quella di muoversi nella propria realtà e contemporaneamente poter accedere ad altre informazioni senza distogliere lo sguardo da ciò che si sta osservando. Le applicazioni per il viaggiatore/turista sono innumerevoli e alcune sono già state sviluppate ai tempi della realtà aumentata, quando si tentava, con i dispositivi tipo tablet e cellulare di arricchire l’esperienza del viaggio con ulteriori info, come un’applicazione che mostra le indicazioni per la fermata della metropolitana, o le recensioni dei ristoranti che “appaiono come per magia” svolazzanti di fronte alla porta del locale. Con i glass queste applicazioni trovano la loro naturale espressione.Google Glass Turismo

 

Come funzionano i glass?

“Sulla montatura dei glass – ci spiega Emanuela – si trova un piccolo prisma che proietta, per chi osserva, uno schermo flottante semi-trasparente in alto a destra rispetto al campo visivo, equivalente ad una dimensione di 25 pollici alla distanza di 2,5 metri.

Google – continua la responsabile marketing di Vidiemme Consulting – ha dato l’accesso pieno alle funzionalità di questo device e noi possiamo sviluppare applicazioni che girano sui glass e sfruttano appieno le potenzialità di questo device”.

Le prime applicazioni sviluppate da Vidiemme riguardano il turismo accessibile e la possibilità di rendere le città vivibili anche per chi soffre di handicap.

“Stiamo lavorando – racconta – ad un progetto che permette alle persone sorde che parlano la lis (la lingua internazionale dei segni) di fruire appieno dell’esperienza museale. Grazie ai glass l’utente può vedere sul proprio schermo un avatar che traduce in Lis il contenuto di un’opera d’arte, racconta storia vicissitudini e altro”.

Da qui all’idea di rendere le città più accessibili per tutti il passo è breve.

“Il futuro – prosegue Emanuela – è quello di rendere le città più accoglienti e a misura d’uomo. Le possibilità dei glass sono infinite! Ci sono applicazioni per leggere i qr code e interpretarli, oppure leggere gli oggetti e tradurli vocalmente. I glass hanno infatti un trasduttore a conduzione ossea, udibile solo da chi indossa gli occhiali, che “parla” all’utente.

“Un’altra applicazione interessante è quella che utilizza la videocamera dei glass per entrare in hangout, la chat video e testuale di google con un altro utente in qualsiasi parte del mondo con cui scambiare informazioni o chiedere consigli”.

 

Ma quando saranno disponibili i glass?

È difficile prevedere le scelte commerciali di Google. Per ora i glass esistono come prototipo e non sono in commercio. Secondo voci di corridoio entro fine 2014 arriveranno nei negozi americani e circa un anno dopo in Europa e resto del mondo.

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Stefano Rossini

Giornalista freelance, si occupa di viaggi, itinerari, cultura (senza dimenticare l'aspetto enogastronomico), sociale e nuove tecnologie. Collabora con riviste italiane e internazionali, guide viaggi e portali web.

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