A quanto pare a Rimini le belle notizie arrivano con l’estate. Sarà che la città ha un segno zodiacale di mare ascendente ombrellone, ma è con la bella stagione che vengono svelati i progetti migliori. L’ultimo presentato, nonostante il nome da Terra di Mezzo (“L’anello delle piazze”) ha davvero del positivo. Si tratta di una riqualificazione del centro storico che identifica un percorso circolare all’interno delle mura romane, reso pedonale, il quale mette in comunicazione tra loro una decina di piazze.
L’aspetto del progetto che mi preme sottolineare è il tentativo di sgomberare il centro dalle auto. Alleluja, alleluja. Quante tonnellate di lamiera serviranno ancora alle città italiane dal tracciato medievale, se non romano, per capire che il traffico veicolare in centro non è più sostenibile? Quanti parchimetri serviranno ancora lungo quei stretti vicoli per far capire alla gente che dare la possibilità a tutti di parcheggiare il proprio suv di fronte al macellaio di fiducia o alla chiesetta barocca è un lusso che non possiamo – e non dobbiamo – più permetterci?
Gli italiani, e i riminesi in particolare, sono molto viziati in fatto di accessibilità per le automobili. Solo nel Comune di Rimini ci sono 900 auto per kmq, contro una media nazionale di 700. Ok, a Napoli va molto peggio, sono 6 mila (stica…!), però la vicina Ravenna si ferma a 200. Il progetto delle piazze può dunque rappresentare un buon punto di partenza per ridimensionare quei numeri. La logica è semplice: fuori le auto dai centri storici; le auto si devono fermare nei parcheggi di interscambio al di fuori del centro; occorre potenziare i mezzi pubblici, piste ciclabili, bike e car sharing. Alla base di tutto ci vuole un cambiamento culturale.
Pensate alla “Shard” (la “Scheggia”) di Renzo Piano a Londra, un ciclopico edificio che ospita ogni giorno 12.000 persone (quanti utenti in più avrà ogni giorno il centro di Rimini? Non tanti), eppure sono stati previsti soltanto 42 parcheggi, di cui la metà per disabili. Se vuoi andarci a lavorare c’è un solo modo: mezzi pubblici. Vi immaginate il centro storico di Rimini con qualche decina di posti auto? Bestemmie come se piovesse. Di nuovo, serve un mutamento culturale.
Sono stato di recente a Valencia. Il suo splendido centro storico dimostra come anche una grande città possa essere ampiamente sgomberata dal traffico veicolare, limitato alle sole arterie principali. Nessuna macchina parcheggiata sui marciapiedi o al fianco di edifici storici, che danneggi il paesaggio urbano. Ogni strada, ogni vicolo è come una cartolina. Una pavimentazione pregiata, talvolta persino in marmo arabescato, dà l’impressione di trovarsi all’interno di un salotto, e non su una strada pubblica. Il centro assurge a grande piazza; la percezione di chi vi cammina cambia totalmente: aumenta la sensazione di sicurezza e il benessere, diminuendo l’inquinamento atmosferico, acustico e visivo.
Vogliamo una Rimini come Valencia!