Settembre: tornano sul piatto le ostriche di Cattolica. La vacanza comincia anche da qui, dalla buona tavola e dal buon cibo e le ostriche di Cattolica hanno ben il diritto di farsi apprezzare dentro e fuori dall’Italia. Ricercatissime in Francia, Spagna, nel meridione e nelle isole (dove spuntano un prezzo quasi doppio alle più famose ostriche d’oltralpe), finalmente qualcuno le sta notando anche nel loro luogo di nascita: la riviera Romagnola.
Ed è proprio il comune di Cattolica in prima linea per la massima valorizzazione dell’OSTREA EDULIS la variante piatta comune in tutto il bacino del Mediterraneo, conosciuta fino agli sessanta e settanta (erano numerosi i banchi tra Ravenna e Ancona) e poi esauritasi. Ma nell’anno 2000 si sono ricostituiti spontaneamente due banchi naturali di ostriche: uno si sviluppa tra Cattolica e Senigallia (sottocosta, dal miglio e mezzo alle quattro miglia) e l’altro tra Cattolica e Rimini (sulle sei miglia).
Una vocazione gastronomica, quella di Cattolica, così apprezzata all’estero, che alcune ostriche sono poste volutamente nell’impianto di molluschicoltura di Cattolica per affinarne il gusto, e si sta valutando la candidatura come presidio SLOW FOOD da salvaguardare.
Al già vario pescato della marineria cattolichina (costituito da pesce azzurro, triglie, canocchie, vongole, lumachini e cozze) si aggiunge questa leccornia che amplia la carta geografica golosa dell’Italia. L’ostrica piatta o OSTRA EDULIS è una specie comune in tutto il bacino del mediterraneo e lungo la costa atlantica nord orientale dalla Norvegia al Marocco.
L’ostrica autoctona, dimenticata alla fine degli anni ’70 dopo che, a causa della scarsità del prodotto, era diventato estremamente antieconomico raccoglierla, venne pian piano sostituita dalla più resistente CRASSOSTREA GIGAS, la variante atlantica insediatasi nelle coste occidentali dell’Europa.
L’ostrica locale è pescata nel periodo che va dal mese di novembre a maggio, questo perché nel periodo estivo questa ostrica è in fase riproduttiva e la presenza dei gameti, chiamato volgarmente latte per la sua consistenza lattiginosa, rende il gusto poco apprezzabile.
Già dal mese di settembre la qualità tende a migliorare raggiungendo il suo culmine nei mesi invernali.